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Prorogati i termini per la raccolta delle prove residuali sulle foglie di ravanello PDF Stampa E-mail
Venerdì 16 Luglio 2021 11:27

Il Ministero della Salute ha accolto l’istanza presentata da Italia Ortofrutta Unione Nazionale di prorogare i termini per la raccolta delle prove residuali sulle foglie di ravanello fissando il termine ultimo per l’invio delle suddette prove al 1° gennaio 2024.

Italia Ortofrutta associa numerose Organizzazioni di Produttori (O.P.) attive nella produzione del ravanello, site principalmente nella zona litoranea del basso Lazio dove annualmente tale coltivazione interessa più di 1400 Ha con cicli spesso ripetuti, generando un fatturato di oltre 50 milioni di euro per la maggior parte ottenuto dall’esportazione verso i paesi del nord Europa.

L’istanza dell’Unione Nazionale si è resa necessaria per salvaguardare le aziende produttrici di ravanello all’indomani della decisione di inserire le “foglie di ravanello” nell’elenco dei prodotti ai quali si applicano i limiti massimi dei residui (LMR) utilizzando la classificazione che afferisce al gruppo principale cavoli ricci.

La decisione se non rivista avrebbe comportato non poche difficoltà alle aziende produttrici di ravanello in quanto i principi attivi registrati per le due colture (ravanello e cavolo riccio) non sono uguali né tantomeno sarebbe stato possibile differenziare i trattamenti chimici solo “per una parte” della coltivazione.

Nella pratica agricola risulta infatti impossibile effettuare un trattamento che abbia effetto o residualità solo su una parte della pianta, così come sul quaderno di campagna non è possibile registrare per una coltura i trattamenti e principi attivi utilizzabili per un’altra.

Questa d’altronde la motivazione che aveva spinto a prevedere un periodo transitorio di 4 anni prima dell’applicazione dei limiti massimi residuali del cavolo riccio, nel corso del quale sarebbero dovute essere raccolte le prove residuali sulle foglie di ravanello utilizzando i principi attivi ammessi per il cavolo riccio.

Strategico pertanto l’intervento di Italia Ortofrutta a favore delle OP associate e del comparto in generale, che dimostra ancora una volta l’impegno dell’Unione Nazionale per la tutela, la crescita e lo sviluppo dell’ortofrutta italiana.

 


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