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COMUNICATO STAMPA – 10 dicembre 2012 PDF Stampa E-mail
Lunedì 10 Dicembre 2012 00:00

 

COMUNICATO STAMPA – 10 dicembre 2012

“La qualità come strumento di competitività dell’ortofrutta italiana”

Da ITALIA ORTOFRUTTA un messaggio chiaro per la crescita e lo sviluppo delle produzioni nazionali. Il Ministro Catania, preoccupato per il calo dei consumi, auspica meno intermediazioni e più comunicazione per valorizzare l’ortofrutta italiana.

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“La qualità delle produzioni ortofrutticole sia sempre elemento distintivo e fattore di competitività per l’intero settore”. Questo il messaggio lanciato da ITALIA ORTOFRUTTA Unione Nazionale in occasione del proprio Convegno svolto questa mattina, a Roma.

Prima dell’inizio dei lavori, il Vice Presidente Vicario dell’Unione, Carmelo Vazzana, ha portato ai presenti il proprio saluto e quello delle OP aderenti, ringraziando per la presenza la numerosa platea.

Nella sua relazione d’apertura, il Presidente dell’Unione, Ibrahim Saadeh, ha affermato l’importanza del livello qualitativo dei prodotti ortofrutticoli italiani soprattutto “in un momento così cruciale in cui il consumatore, con meno disponibilità, è diventato più riflessivo e presta maggiore attenzione alla qualità di quello che acquista”. Ad avviso di Saadeh, il processo “non può che ruotare attorno a tre concetti fondamentali: la percezione della qualità, la sua attestazione e l’apprezzamento economico di un prodotto di qualità”.

Un tema di stretta attualità, legato sia alle criticità economiche del momento sia alla delicata fase di definizione della nuova politica comunitaria, sul quale il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Mario Catania, intervenuto al Convegno, ha espresso il proprio punto di vista. Da un lato, il Ministro vede “un quadro sereno per l’ortofrutta” in ambito PAC grazie alla continuità e al rafforzamento del quadro giuridico esistente. Dall’altro, però, Catania mostra perplessità sul complesso PAC “non all’altezza delle sfide del nostro tempo”, quasi come se l’impianto fosse stato scritto anni fa. Sull’ortofrutta, in particolare, il titolare di Via XX Settembre si è detto preoccupato del calo dei consumi che “non va solo a discapito dei produttori ma pure della sana alimentazione”. Per recuperare, Catania auspica maggiore e migliore comunicazione sul “valore qualità”, sia in Italia sia all’estero. Con un occhio, ha concluso, pure alla riduzione dei passaggi nella filiera ortofrutticola.

Nel corso dei lavori, le tre relazioni degli esperti intervenuti - Il professor Corrado Giacomini, docente di Economia Agroalimentare presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Parma, il dottor Giovanni Stampi, esperto in sistemi qualità nel settore ortofrutticolo, e il professor Angelo Frascarelli, ordinario di Economia e Politica Agraria e di Politica Agroalimentare presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Perugia – hanno delineato un quadro nel quale la qualità dei prodotti ortofrutticoli è e deve essere la necessaria e imprescindibile protagonista. Dai consigli pratici per la valorizzazione dei prodotti alle classificazioni DOP e IGP, dallo sviluppo delle strategie di branding al ruolo delle certificazioni sociali ed etiche (poco conosciute ma già richieste in qualche ambito GDO), dalle novità per l’ortofrutta in ambito UE agli strumenti individuati dalla Commissione per lo sviluppo e la competitività dell’ortofrutta.

Argomentazioni tecniche e considerazioni stimolate pure da Gianni Petrocchi, Delegato di Consiglio ITALIA ORTOFRUTTA, che ha posto in luce la necessità che “la qualità, per essere remunerata dal consumatore, deve necessariamente essere percepita come tale in primo luogo dal consumatore stesso”. Un obiettivo che può essere raggiunto, ad avviso di Petrocchi, mediante attività di promozione dell’ortofrutta di qualità, nelle quali ritiene che “le imprese e la Pubblica Amministrazione debbano svolgere un ruolo convergente e di grande impegno”. Perché, ha concluso, “il settore è dinamico e vitale, sia pure in sofferenza al pari di tutti i comparti agricoli, e le cifre sull’export dei primi otto mesi del 2012 mettono in luce un rilevante saldo attivo”.

Ancora una conferma, dunque, che la qualità della produzione agricola e le modalità della sua attestazione verso il mercato hanno rappresentato e rappresenteranno - anche per la prossima programmazione della PAC - uno degli elementi di indirizzo della politica comunitaria che ha sempre puntato alla valorizzazione delle produzioni certificate.

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Per scaricare le relazioni degli esperti intervenuti accedi all'area download

 


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