OLIVERO: PUÒ PARTIRE SUBITO IL TAVOLO STRATEGICO NAZIONALE DELL’ORTOFRUTTA Stampa
Mercoledì 21 Giugno 2017 08:06

 

Olivero Andrea generica

 

“Può partire già dalle prossime settimane il tavolo strategico nazionale dell’ortofrutta. È un’esigenza avvertita da tempo, utile alle rappresentanze nazionali di settore e utile al governo”.

Lo ha dichiarato questa mattina a Roma il viceministro Andrea Olivero (nella foto), presente con il Capo Dipartimento delle Politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale del ministero, Giuseppe Blasi, al convegno “Una strategia per il settore ortofrutticolo italiano”, voluto con coraggio e organizzato con successo da Italia Ortofrutta Unione Nazionale, al quale sono intervenuti anche Marco Salvi, presidente di Fruitimprese, Davide Vernocchi, coordinatore ortofrutta di Alleanza delle Cooperative, e Stefano Franzero, direttore di UNAPROA, oltre ai ‘padroni di casa’ Gennaro Velardo e Vincenzo Falconi, rispettivamente presidente e direttore di Italia Ortofrutta. C’erano dunque l’impresa privata, la cooperazione, l’aggregazione, le istituzioni: un’iniziativa mirata per un parterre deciso ad imboccare una strada nuova, quella di una concertazione nazionale che parte finalmente dai protagonisti del settore. Olivero ha assicurato che il ministro Maurizio Martina è pienamente d’accordo nell’agevolare e anche nel promuovere l’operatività di una cabina di regia unica dell’ortofrutta. Il viceministro, nelle sue conclusioni, ha avuto un passaggio in cui si è potuto avvertire chiaramente un cambio di approccio, di strategia: “All’ortofrutta non basta una cabina delle Regioni, al settore non basta una somma delle politiche regionali, serve uno strumento che rappresenti tutto il territorio nazionale per i temi comuni dell’internazionalizzazione, del catasto ortofrutticolo, delle crisi di mercato, dell’omogeneità in materia delle regole sull’aggregazione e sulla loro applicazione”. Insomma, uno strumento snello, operativo, che al centro congressi ‘Roma Eventi Fontana di Trevi’ forse ha avuto già questa mattina il suo vero battesimo.

Brava Italia Ortofrutta che ha avuto il coraggio di portare a questo primo tavolo un progetto così importante (e di averci lavorato sodo prima) ma bravi tutti, perché Salvi – un campione dell’impresa privata e portatore degli interessi di questa attraverso Fruitimprese – ha accettato l’invito e si è mostrato disponibile a fare il traghettatore del suo mondo verso l’incontro con le altre componenti vitali dell’ortofrutta italiana, che sono soprattutto la cooperazione ma anche l’aggregazione. Lo stesso Salvi, sempre a Roma, nel corso dell’assemblea di aprile della sua associazione aveva parlato chiaro: serve una cabina di regia unica di settore. L’Unione Italia Ortofrutta ha quindi fornito oggi l’occasione per portare a ulteriore maturazione, a uno stadio probabilmente risolutivo un progetto così importante.

Nella sua introduzione, Vincenzo Falconi ha illustrato i dati aggiornati del settore. Giustamente, perché quando si parla di cabina di regia dell’ortofrutta italiana si deve ricordare che si sta parlando di un settore che produce 24,4 milioni di tonnellate su una superficie di oltre un milione di ettari, che vale il 23% dell’agricoltura nazionale, dà occupazione, investe, rischia, esporta in tutto il mondo, presidia il territorio con un’attenzione crescente alla salvaguardia ambientale, punta alla qualità. E che ha bisogno appunto di uno strumento agile unitario che interloquisca con la politica nazionale ed europea nelle sempre più numerose occasioni in cui ciò è necessario nella grande partita del mercato globale in cui, se non si è protagonisti, si rischia di essere vittime (e lo si è sicuramente senza una strategia condivisa).

Fonte: corriereortofrutticolo,it (Antonio Felice)